Maria Cristina Galli
  • HOME
  • BIOGRAFIA
  • MOSTRE
  • OPERE
    • IL TEMPO NON SI VEDE
    • L'ASSORDANTE STATO DELLE COSE
    • QUESTO PAESAGGIO È UNA DETERMINAZIONE DEL LINGUAGGIO
    • COME UN DIO CHE DORME
    • QUELLO CHE MI RESTA DI TE
    • NOTES ON THE DARK SIDE OF THE MOON
    • MACCHINA PER FORGIARE CRATERI
    • CHROMA2
    • HO LETTO UN MILIONE DI VOLTE LE TUE PAROLE CHE RESTANO
    • I CORPI DEI CRISTI
    • CHROMA
    • CON VOCE CUPA
    • RICETTARIO ANATOMICO – SWIFT’S BABY SOUP
    • I CINQUE TEMPI
    • ALEPH
    • ARCHIVIO URBANO - SUDARI
    • LIBRI D'ARTISTA
    • MARGINALIA
  • PUBBLICAZIONI
  • CONTATTI
  • §
"Il tempo non si vede”, 2025
Performance
cartone vegetale, secchi, acqua, pennelli 
Foto di Silvia Scipioni e Sara Besia, riprese di Adriano Palombo
“...Aveva dunque dodici anni
nel 1967
intrattabile, è vero
a causa dei danni
a causa dei vicini
a causa di tutto ciò che si può dire
di tutto ciò che può dirsi
e poi niente da fare
L'hanno detto chiaramente
incurabile
insopportabile
intrattabile
incurabile
invivibile
allora la società ha previsto tutto
e anche dei luoghi in cui anche non-vivere sia
previsto...
 
I muri sono dei muri
i tetti sono dei tetti
di alberi, ce ne sono
e le finestre
non sono
affatto vere finestre
Le finestre non si aprono
nessun cardine
del ferro infilato nel legno
l'inferriata non si vede
allora
cosa diventeranno gli occhi
di quel bambino tra centinaia
d'altri?
Cosa diventano gli occhi
di un bambino che non ha niente da vedere
se non il tempo che passa
e il tempo...
non lo si vede” [1]
 

«Io vedo solo ciò che ho disegnato.»
W. Goethe [2]


Quasi come una macchina astratta in continuo movimento, che genera pensiero nella prassi, il dispositivo messo in atto disegna una mappa imprevista e imprevedibile in un territorio di immaginazione, che non ha più luogo, ma diviene rituale e  viaggio, cammino, sussurro e respiro, spazio del presente e materia del tempo.
In questo tessuto di rimandi e reciprocità, ove lo sguardo e la parola concentrano il proprio fuoco sull'ora e qui, la coscienza può essere padrona della propria visione.
Una scrittura a due mani, insieme al tempo della materia stessa, in cui si cancella quanto si scrive mentre ogni cancellazione diventa forma di scrittura, e che custodisce in sé il sistema e il metodo che ne sono sostanza.
La vita scrive contemporaneamente più tracciati e queste tracce a intermittenza procedono lungo binari paralleli, che a tratti si sovrappongono. L'ordine temporale allora non è più consecutivo, non ipotizza un prima e un dopo. Ma qui si condensano i tre modi del tempo di Kant, permanenza, successione e simultaneità. Si traccia l'avanzare in modo cieco, arretrando con pennello che segna il terreno. E la memoria vagante di questo vagabondaggio si ripete, o meglio, si trascina, sulla parete, testimone di quanto accaduto e dislocata in un altro presente, che sottolinea le distanze ma le ricuce, affermando tutti i mondi simultaneamente. Il dispositivo generativo ci (ri)guarda e guida il nostro pensiero, come una scrittura che non appartiene a nessuna lingua, come un segno che potrebbe stare dappertutto, e che il tempo riassorbe come le tracce dissolte nell'acqua.
 

[1]   Ferdinand Deligny, Il gesto e l'ambiente, Pellegrini Editore, Cosenza 2017.
Ferdinand Deligny (1913-1996) è stato un educatore che ha lavorato costantemente con bambini autistici e disadattati, che venivano rinchiusi spesso in manicomi, case di rieducazione o riformatori. Si definiva un “deragliatore”, un antiaccademico libertario, e ha compiuto insieme a loro e a un gruppo di volontari un formidabile lavoro di fecondissima e rivoluzionaria antipedagogia.
[2]   Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia,
 Mondadori, Milano 2017.



​La performance si è svolta durante Dialogos Part Eight: simposio sulla stupidità della filosofia presso la Galleria Curva Pura di Roma, a cura di Pasquale Polidori e Michela Becchis.

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • HOME
  • BIOGRAFIA
  • MOSTRE
  • OPERE
    • IL TEMPO NON SI VEDE
    • L'ASSORDANTE STATO DELLE COSE
    • QUESTO PAESAGGIO È UNA DETERMINAZIONE DEL LINGUAGGIO
    • COME UN DIO CHE DORME
    • QUELLO CHE MI RESTA DI TE
    • NOTES ON THE DARK SIDE OF THE MOON
    • MACCHINA PER FORGIARE CRATERI
    • CHROMA2
    • HO LETTO UN MILIONE DI VOLTE LE TUE PAROLE CHE RESTANO
    • I CORPI DEI CRISTI
    • CHROMA
    • CON VOCE CUPA
    • RICETTARIO ANATOMICO – SWIFT’S BABY SOUP
    • I CINQUE TEMPI
    • ALEPH
    • ARCHIVIO URBANO - SUDARI
    • LIBRI D'ARTISTA
    • MARGINALIA
  • PUBBLICAZIONI
  • CONTATTI
  • §